Sergio Paba, "Parliamo troppo con i libri e troppo poco con la gente"

La nuova Sardegna
12 febbraio 2002

Nel novembre del 1991 ci fu un dibattito nel Dipartimento di Economia Politica della Facoltà di Economia e Commercio di Modena, di cui facevo, e faccio tuttora, parte. Dovevamo delineare i nuovi corsi di laurea e decidere il futuro della facoltà. Dovevamo, soprattutto, decidere che tipo di economista volevamo formare. Per l'occasione furono preparati diversi documenti, ma uno, in particolare, condizionò la discussione. Il titolo era "Del rilievo da dare a Pippo negli studi di Economia Politica". L'autore era Sebastiano Brusco. Non stupisca la parola Pippo. Sebastiano aveva un lessico tutto suo, terribilmente contagioso. Inventava spesso dei modi di dire curiosi, coloriti, divertenti, che rendevano leggere e piacevoli anche le discussioni sui temi più intricati. Pippo era un nomignolo che richiamava la consuetudine tra gli informatici di chiamare in quel modo un file provvisorio di lavoro, dal contenuto non ben definito. Con Pippo, Sebastiano voleva in breve indicare i problemi economici importanti, i fatti rilevanti sui quali non tanto l'accademia ma soprattutto la società si interroga e chiede risposte. Pippo era un preciso stile di ricerca e un progetto didattico, ancorati fortemente alla conoscenza della realtà economica e sociale, della sua storia, delle sue istituzioni. Di Pippo discutemmo appassionatamente per mesi, senza fare a meno di sorridere ogni volta che quella parola veniva pronunciata.
Sebastiano amava i fatti, i racconti, le esperienze concrete, non la disputa sui modelli teorici ed astratti, senza alcun nesso evidente con i fenomeni reali. Nei suoi interventi pubblici popolava i suoi discorsi con luoghi, persone, storie, aneddoti. Portava sempre un elemento di concretezza e di realismo nel ragionamento economico che colpiva chi lo ascoltava e che costringeva a riflettere.
Nei suoi contributi scientifici, i fatti erano una collezione di dati raccolti con fatica, con meticolosità, con grande accuratezza. La raccolta dei dati, in genere tramite interviste dirette e questionari assai particolareggiati, era un aspetto centrale di ogni sua ricerca. Si trattava di un lavoro faticoso e ingrato che spesso l'accademia non premia a sufficienza. Sebastiano diffidava delle statistiche ufficiali, delle informazioni approssimative, dell'evidenza empirica di seconda mano. Diffidava degli studi le cui conclusioni si facevano scudo della limitatezza dei dati a disposizione. Nei campi di ricerca che lo interessavano, la qualità dei dati era una condizione necessaria alla qualità del lavoro scientifico.
L'amore per i fatti non gli impediva certo di essere un teorico fine, di cercare nei ragionamenti e nell'interpretazione della realtà rigore espositivo e intellettuale. Scriveva: "sia ben chiaro: non penso che possa essere utile semplicemente 'ascoltare' i fatti: so bene che i fatti, senza una teoria che li interpreti, o che addirittura aiuti a definirli ed identificarli, non esistono." Ed ancora: "nessuna pretesa di privilegiare i fatti sulla teoria, o l'analisi micro sull'analisi macro, o le chiacchiere con la gente sulle chiacchiere con i libri. Il punto è un altro. Secondo me noi parliamo troppo con i libri, e troppo poco con la gente. E questo è molto grave, visto che ambedue le cose sono indispensabili al nostro mestiere."
Leggete le note di presentazione ai saggi contenuti nel suo libro Piccole imprese e distretti industriali e cercate i personaggi che hanno collaborato con lui e influenzato le sue ricerche. Oltre ai suoi allievi e al gruppo di economisti con cui dialogava, troverete l'assessore regionale, il gruppo di delegate della Fulta, la segretaria dell'Udi, gli amici sindacalisti, il dirigente della Fiom, il prete operaio, la dirigente dell'ufficio formazione della Fim, il delegato di fabbrica, i dirigenti della ceramica, i periti chimici, i dirigenti della Cna, i tecnici dei centri di servizi, l'urbanista del comune, e tante altre persone, ciascuno con una conoscenza approfondita e preziosa di una parte di quel mondo che Sebastiano voleva investigare. Dalle "chiacchiere" con queste persone, Sebastiano spesso traeva spunto per il suo lavoro, per le sue intuizioni, per la costruzione delle sue teorie.
"Prima di arrivare in Emilia, io una fabbrica vera non l'avevo vista mai". Non c'erano fabbriche degne di questo nome nella Sardegna della sua infanzia e giovinezza o nella Cambridge dove aveva proseguito i suoi studi. Si può parlare, da economista industriale, di imprese e tecnologia senza aver mai visto un tornio o una fresa? Si può parlare, da economista del lavoro, di salario o qualità del lavoro senza aver mai parlato con un sindacalista o con un gruppo di lavoratori? Si può parlare, da economista attento ai problemi del territorio, di modelli e politiche di sviluppo senza aver mai conosciuto un amministratore locale, una associazione di imprenditori, un responsabile di un centro di servizi? Si può, e talvolta si possono dire anche cose interessanti. Ma senza una conoscenza diretta e di prima mano, senza un'analisi approfondita e appassionata della società e dell'economia, è difficile capire se un tema di ricerca, un suggerimento di politica, una conclusione di un'indagine sia davvero utile e rilevante.
Sebastiano voleva sempre "vedere la fabbrica vera", con i suoi occhi e senza pregiudizi. Di qualunque cosa si occupasse, agiva con spirito da pioniere. Poteva esserci dell'ingenuità in questo atteggiamento o un'eccessiva diffidenza verso il dibattito puramente accademico. Ma i risultati erano spesso sorprendenti, le idee erano sempre fresche e originali e spesso in contrasto con modi di pensare radicati nella professione. Le sue ricerche sul lavoro a domicilio, sull'efficienza delle piccole imprese e dei distretti industriali, sulle politiche di sviluppo stanno lì a confermarlo.
A me e a un'intera generazione di suoi allievi, Sebastiano ha insegnato il mestiere dell'economista. Dell'economista applicato, come lui lo intendeva. Di questo, del suo affetto e dei suoi modi gentili gli sarò sempre riconoscente.

[Ultimo aggiornamento: 10/09/2012 10:21:14]